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Le notti di San Lorenzo
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di Giorgio Bicocchi

1974.05.21 LUnità Lazio-San Lorenzo1974.05.22 LUnità Lazio-San Lorenzo 1-0Il San Lorenzo de Almagro pare aver scoperto l’Eldorado da quando è stato reso noto che Papa Francesco è un socio del club di Buenos Aires, uno delle sei società piu’ ricche, per lignaggio, del campionato argentino. Magliette con l’effige del nuovo Pontefice vendute a centinaia di appassionati e/o semplici collezionisti.

Tanto che il club sta addirittura pensando di chiedere l’autorizzazione al Vaticano per poter commercializzare, in un apposito motor-home sistemato a pochi metri dal sagrato di San Pietro, magliette rossoblu’ (sono i colori della società) con la foto di Papa Francesco. Le stesse esibite la scorsa settimana, in una vittoriosa trasferta contro il Colon.
Cosa c’entra la Lazio col San Lorenzo? C’entra, eccome. Perché fu proprio il San Lorenzo, nel maggio del ’74, ad essere prescelto per la festa del primo scudetto. Si gioco’ all’Olimpico, sotto i riflettori, due giorni dopo la trasferta di Bologna e la fine ufficiale di quel campionato memorabile. La Lazio si congeda, titolo’ “l’Unità”, come testimoniato dalla copia delle pagine sportive di allora a corredo di questo ricordo Laziale. Fini’ uno a zero, con un gol di Nanni. Squadra con la testa altrove, ebbra di gioia e felicità. Chinaglia in borghese, pronto a rispondere alla convocazione della Nazionale per gli imminenti Mondiali di Germania. Quasi quarantamila spettatori sugli spalti: numeri da sballo, impensabili per le partite amichevoli di oggi, riversate dalla tv, oggettivamente con pochi spunti.
In altre due circostanze la Lazio incrocio’ la squadra per la quale tifa Papa Francesco: alla fine del campionato 1993-94, pareggiando uno a uno a Buenos Aires. Pareggio’ il francese Boli, di testa. Pareva dovesse essere uno degli acquisti per la stagione successiva, prestato alla Lazio, per quella tournee sudamericana, per uno scopo ben preciso. Invece Zeman si impunto’, chiedendo ed ottenendo Chamot, rifiutando persino Ciro Ferrara, per il quale Sergio Cragnotti aveva già chiuso l’operazione. Nell’agosto del ’95 – l’estate tribolata della cessione, poi rientrata, di Signori al Parma – altra sfida, stavolta all’Olimpico. Stavolta fini’ tre a zero.

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