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Torneo di Viareggio, mai fortunati
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di Giorgio Bicocchi

1974 Squadra Primavera al Torneo di ViareggioQuattro finali, mai a segno. Avremmo un tabù da sfatare: la speranza e’ che sul bus che ha condotto la Primavera in Toscana per l’avvio (oggi) dell’ennesima edizione del Torneo di Viareggio – la prestigiosa rassegna per squadre giovanili – Simone Inzaghi abbia caricato oltremodo i suoi nuovi pupilli. Mai fortunati nel torneo, protagonisti spesso e volentieri.

Prima finale persa addirittura nel ’49, raccontano gli almanacchi. Poi, nel ’74 (una delle foto che accludiamo si riferisce proprio a quell’anno: si riconoscono in piedi, tra gli altri, Borgo, Avagliano, il medico Aliciccco, Paolo Carosi, accosciati Di Chiara e Giordano) altro choc: ultimo atto del Viareggio perso con la Fiorentina. In modo beffardo: in vantaggio con Coletta, fummo raggiunti dai viola a tre minuti dalla fine della gara e poi superati nei supplementari (segno’ Desolati), figuratevi un po’.
Giocammo quella finale senza Manfredonia, restando in dieci già nel primo tempo per l’espulsione di Castellucci. In porta c’era Avagliano, la linea mediana era composta da Amato, Di Chiara e Rosati. In mezzo al campo il fosforo e il dinamismo di Ceccarelli. Pensate che annata straordinaria sarebbe stata: avremmo vinto lo scudetto della prima squadra, il campionato Under 23 e il Viareggio. Arrivarono invece solo due prodigi su tre.
Stagione successiva, altra ruota, altro giro: ancora finale, stavolta col Napoli. Giocano ancora Avagliano, Amato, Rosati, Di Chiara, Ceccarelli. Davanti ci sono Giordano ed Apuzzo. Proprio Apuzzo ci porta in vantaggio nel primo tempo ma il sogno di portarsi a casa il torneo dura lo spazio di pochi minuti. Nella ripresa, infatti, Lazio raggiunta e poi superata. Passano cinque anni e ci riproviamo: stavolta incrociamo il Dukla Praga, una potenza, allora, del calcio giovanile internazionale.

Lazio Primavera a ViareggioE il destino non ci aiuta nemmeno in quella circostanza: perdiamo la gara addirittura su una autorete di Aghilarre. In quella squadra militavano Budoni, Perrone, Pochesci, Campilongo, Pesce.
Da allora siamo partiti per Viareggio sempre con la valigia carica di sogni. Stavolta chissà che, finalmente, il tabù non possa essere sfatato. Saliamo in Toscana con lo scudetto sul petto, mica uno scherzo. Macedoni, paraguaiani e varesini avversari del girone eliminatorio: non costituiranno un ostacolo, vedrete. Poi il gioco si farà duro, partite secche, fino alla finale allo Stadio dei Pini. Con l’auspicio stavolta – per Simone ed i suoi nuovi ragazzi – di infrangere l’incantesimo. Facendoci felici un lunedì del mese corrente, magari con il tifo di Bollini e tanti tifosi in tribuna e l’ausilio di Keita, in campo.

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